giovedì 3 maggio 2012

Italia patria di artisti - Raf

Mi cospargo la testa di cenere, ho parlato nella scorsa puntata di Ruggeri, scordandomi del mitico Raf. E allora imbrogliamo, ancora lettera R. Cospargendomi sempre il capo di cenere, nella prossima puntata ritorno alla lettera L - altra dimenticanza -.

Raf entra nel mondo della musica muovendo i primi passi con un certo Ghigo Renzulli, quando i Litfiba ancora non esistevano. Nel 1983 ecco il suo primo singolo di successo, Self control, brano in inglese. Questo pezzo caratterizzato dal sound tipico elettronico degli anni 80, fa parte del suo primo disco da solista, inglese. Scrive il testo di Si può dare di più e partecipa all'eurofestival in coppia a Tozzi con Gente di mare, bellissimo brano che rimarrà in classifica per lungo tempo. Nel 1988 partecipa con Inevitabile follia, una delle canzoni mie preferite.

Arriviamo al 1989 ed esce Cosa resterà degli anni 80: un brano dove fa il punto su quanto di bello e di brutto si è visto in questo decennio: molti richiami a fatti storici, a mode e a brutte storie - "anni bucati" -. Io avevo 8 anni e allora conobbi musicalmente Raf, fino a quel momento sconosciuto. Piccola curiosità: ero al parchetto a dondolarmi su un'altalena: passavano delle ragazze - avranno avuto 15 16 anni - che criticavano al canzone. Io, ne presi le difese, sostenendo fosse molto bella. Pazienza che al tempo molte cose non le capivo, ma già al tempo Raf mi aveva convinto.




Nel 1991 ecco Sogni... è tutto quello che c'è, disco che contiene vari brani di successo. Innanzitutto notate come la track 1 è il finale dell'ultima canzone, Sogni. Se lo avete, ascoltatelo dall'ultima canzone, passando poi alla prima. Il disco contiene, tra tutte, Oggi un Dio non ho, un brano molto interiore, dove si descrive una fede forse persa, ma con la speranza di ritrovarla prima o poi. Anno 1993, ecco Cannibali, disco divenuto famoso soprattutto per il brano Il battito animale, grazie a cui vince il festival bar. Disco più ritmato, con maggior spazio per la chitarra elettrica. Di tutte le canzoni, a me piace molto Cannibali, un brano di denuncia, il cui testo è tutto da ascoltare


Si lo so fa male ma 

Questa è la verità 
Siamo tutti buoni – siamo tutti buoni 
Come gli scorpioni che aspettano 
Come coccodrilli che piangono 
Non fidarti mai quando fanno gli occhi tristi 

Ma qui con te, rimbalzo tra le luci 
Di mille semafori – e ridiamo svegliandoci – 
A piedi nudi nel blu 
Più su liberi di non tornare più


Nel 1995 ecco Manifesto, album i cui singoli sono stati Sei la più bella del mondo, Il suono c'è, Dentro ai tuoi occhi e Prima che sia giorno. Nel 1998 ecco La prova, rockeggiato, basti pensare a Vita, storie e pensieri di un alieno, ma anche a La danza della pioggia. L'albm contiene un brano, dedicato ad Ernesto Guevara - Jamas -.


ma il mostro del grande sogno americano 

inghiottiva per sua natura i più deboli 
nella legittima rivalsa contro i potenti 
fino in fondo hai creduto ma quei tuoi sogni 

mai mai non li avranno mai 
quelle tue speranze non le hanno uccise sai 
il pensiero non si spegne è un fuoco acceso 
oh?mai no te habran jamas


Nel 2001 ecco Iperbole, album lanciato soprattutto da Infinito, brano che ha avuto molto seguito. Non dimentichiamoci però anche di Nei silenzi, dolce canzone accompagnata da una semplice chitarra. 2004, ecco Ouch, di cui ricordo bene In tutti i miei giorni




Gli ultimi lavori sono Passeggeri distratti e Numeri. Quest'ultimo è uscito lo scorso anno, voglio riproporvi il singolo che lanciò l'uscita del disco: mi piace per la solarità e l'allegria che mette il brano.

2 commenti:

  1. "Nei silenzi" è adorabile! Iperbole è un album che ho ascoltato davvero tanto, anche se in un periodo non troppo bello della mia vita, purtroppo.
    Una canzone che hai citato e che mi fa sempre muovere la testolina quando la ascolto è "Il suono c'è". Grazie per questo bel post Paolo!

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  2. Bella il suono c'è: gli album da me più consumati sono Sogni e Cannibali, ma anche Cosa resterà degli anni 80.

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