lunedì 23 aprile 2012

Italia patria di artisti: Enrico Ruggeri

Abbiamo chiuso la settimana con questa rubrica ed ora ripartiamo con la medesima, tanto musica nuova di rilievo non ce n'è molta per ora. E allora eccoci alla R, Enrico Ruggeri. Lo conosco fin da quando ero piccolo, diciamo da quando è passato ad un genere più pop.

Già perché Enrico, nel mondo della musica da quando aveva 15 anni, all'inizio era un rockettaro duro, suonava punk rock: forse qualcuno avrà visto una sua foto del tempo, con degli improbabili capelli biondi tinti.

Nel 1983 il suo primo album di successo, Polvere, lanciato dal suo omonimo singolo. E' ancora viva la sua vena rock, anche se inizia a farsi largo uno stile più pop. Lo stesso anno scrive per Loredana Berté Il mare d'inverno, canzone che diventerà un classico per l'autore. Io prediligo la versione cantata da lui stesso.




Altra collaborazione, altro successo: scrive per Fiorella Mannoia Quello che le donne non dicono. Poi insieme a Morandi e Tozzi canta Si può dar di più, canzone che diventa l'inno della Nazionale cantanti, fondata per scopi benefici.

Nel 1991 un album di successo, Peter pan, sospinto dal suo singolo omonimo. Molto poetica anche prima del temporale, è un Ruggeri sempre più poetico, ma che non scorda anche la sua antica vena rock. Nel 1993 vince con un brano rock, Mistero. Salirà ancora altre volte all'Ariston, come ad esempio nel 2002 con Primavera a Sarajevo, un brano che forse non ha avuto il giusto riscontro di successo, ma che a me piace molto: parla di una città che vuole rialzarsi dopo le ferite subite nella guerra.

Rieccolo a Sanremo l'anno dopo con la moglie Andrea Mirò: partecipazione importante soprattutto per il messaggio del suo pezzo, Nessuno tocchi Caino. Un pezzo molto forte, impossibile rimanere impassibili ascoltandolo. Cantato a due voci appunto, Enrico Ruggeri fa la parte del boia, mentre Andrea è il condannato




Negli ultimi anni si è dedicato a progetti più in sordina, non è più riuscito a raggiungere il successo avuto tra gli anni 80 e 90. Parallelamente si è dedicato anche ad altre attività, compresa quella di presentatore.

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