martedì 28 giugno 2011

Non disturbate il vicinato.

Immaginate di avere la donna della vostra vita, da sempre, a pochi passi da voi: quanti bastano per dire che lei faccia parte del vostro vicinato. Ci siete? Ecco. Ora, nel 21° secolo, il clima è cambiato e alle estati torride si sostituiscono gli inverni polari, ed è nevicato in maniera copiosa, tanto da aver ricoperto l'intero quartiere. 5 metri e mezzo di neve. Quanto basta per sommergere la finestra di camera vostra. E lei è lì, a pochi passi da voi. La vostra causa di astinenza si incarna in una donna, una ragazza. Scavate un tunnel, nella neve per poter incontrarvi nel mezzo della città deserta. I vostri corpi si uniscono, siete liberi. E lì vi lasciate andare ad una dichiarazione: "Hai tramutato tutto il piombo [metallo ottuso] nella mia testa in oro". Stavolta re Mida non c'entra niente. Ha proprio cambiato voi da cosa inutile ad oggetto di valore inestimabile. Per lei. Ecco. Questa è la trama di una delle canzoni più belle dell'ultimo decennio. L'album è Funeral, loro sono gli Arcade Fire (a mio parere, la "reincarnazione" di David Bowie, tant'è che lui ha suonato con loro!), la canzone fa parte di un "quadrittico" sul vicinato ed è "Neighborhood #1". Il video è dolcissimo, secondo me, e se lo dice il_cesco, fidatevi. Questo è un album che deve necessariamente essere nella vostra playlist dell'autoradio. Proseguite voi se vi va, non devo costringervi. Certo, le argomentazioni magari possono risultare abbastanza malinconiche, ma questo album deve necessariamente averlo ogni cultore della musica. Vi ricordo che hanno colpito il "Duca Bianco"...perché non possono colpire voi?



Il secondo pezzo di questo quadrittico (poi vi avviso: il bello delle canzoni degli Arcade Fire è che sono soggette a diverse interpretazioni!) è ispirato al volo che ha fatto la prima cagnetta nello spazio. In questo pezzo potete trovare strumenti inusuali per una band "rock": una "canonica" fisarmonica e delle percussioni "strane" (bidoni della spazzatura, caschi di moto etc...). E' alquanto cinica l'immagine dei vicini che ballano a ritmo delle sirene della polizia che hanno luci quasi da discoteca. Il ritmo è sincopato, si sono abbandonati i carrillon del pezzo precedente, chitarre "crunch" e atmosfere quasi da paese si sostituiscono e si scambiano in un pezzo che di per sé non ci metterà molto ad entrarvi nella testa.



Un anno senza luce. Un breve intermezzo in quest'album da tutte le "scene da vicinato" che si sono proposte finora. Un anno al buio. Tutti i fari spenti, bruciati. Eppure ci sono degli occhi che "accendono" la via alla vostra compagna, che ha un padre - tipico - che non vi vede di buon occhio. Nell'ombra c'è sempre qualcosa. E' meglio illuminarla, per poterla vedere. La cosa che mi fa impazzire di questo pezzo è che comincia come una ballata di stampo francofono e termina come un pezzo di una band rock qualsiasi con chitarre ritmiche e percussioni che si "animano".



Questo pezzo "se la prende" con un personaggio "celebre". Gesù Cristo. Lo scenario è quello del post blackout del pezzo precedente, in cui ormai si è regrediti ad atteggiamenti "primitivi": i bambini dondolano sui cavi elettrici, scarichi, come scimmie. E il protagonista si chiede: "Gesù Cristo, come hai potuto?". E' una richiesta di speranza, questo pezzo. E' anche una constatazione su come il black out sia anche dei sentimenti, che dovrebbero essere "rinvigoriti", e che invece spesso vengono anestetizzati. Oppure semplicemente una canzone ispirata ad un fatto accaduto, come uno dei tanti black out che colpi gli USA, in uno dei suoi stati.



Ultimo pezzo, dall'album Funeral, riguardante il vicinato, è una ballata che parla del tempo che passa e inesorabilmente cambia le cose, facendo andar via le persone o svegliandole. "Dicono che se tu guardi una pentola non bollirà mai". Forse è vero. O forse colpa nostra, che non guardiamo i piccoli cambiamenti e, in un attimo, l'acqua bollente...è evaporata tutta.


Finisce qui questo breve viaggio in quella che è una band che avrà molto da dire in questi anni. Io l'ho raccontato con questa breve monografia sul tema del vicinato, che spero sia stata di vostro gradimento. A presto.

2 commenti:

  1. Non conoscevo gli Arcade Fire, sembra interessante la loro musica, sono un po' malinconici a tratti o sbaglio? Comunque segnalazione interessante.

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  2. sì, Paolo, sono un po' malinconici, ma se ti piace David Bowie, io (e lo stesso David) li considero i suoi eredi!

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